La Storia

Le origini dell’APF risalgono alla fine degli anni ’60 quando a Bergamo si era costituita, per iniziativa dell’avv. Mario Giannetta, la sezione distaccata del Sindacato Forense di Milano. La costituzione di tale sezione fu determinata prevalentemente dall’esigenza di rappresentare e difendere le istanze dell’avvocatura di base e di svolgere attività politico-sindacale e di rinnovamento della rappresentanza del Consiglio dell’Ordine che, allora, era una istituzione quasi castale. Alla sezione si iscrissero anche numerosi giovani che portarono nel dibattito del Sindacato i loro orientamenti politici generali; ciò provocò una contrapposizione politica che portò ad una paralisi ed allo scioglimento della sezione.

Nel 1974 i dipendenti degli studi professionali (in particolare di avvocati, notai e commercialisti) iniziarono manifestazioni perché si addivenisse alla stipula di un contratto collettivo di lavoro. In mancanza di un contratto nazionale venne presa in considerazione un’ipotesi di accordo a livello provinciale, cosicchè gli Ordini degli Avvocati, dei Notai e dei Commercialisti costituirono un gruppo di lavoro per elaborare una bozza di contratto collettivo a livello provinciale da concordare con le rappresentanze sindacali. La soluzione proposta trovò netta opposizione da parte di molti avvocati che la ritenevano per loro troppo onerosa e fu bocciata dall’assemblea degli iscritti all’ Ordine convocata per la decisione in merito.

All’esito di questa assemblea nacque la decisione da parte di alcuni di dare vita ad un’associazione sindacale che avesse come scopo principale la tutela degli interessi economici e morali dei professionisti forensi. Nacque, quindi, nel 1975 il Sindacato Provinciale Forense che, dopo l’approvazione dell’atto costitutivo e dello statuto e l’elezione degli organi dirigenti (il primo Presidente fu Arnaldo Riva) iniziò a svolgere la sua attività esclusivamente in ambito locale. Successivamente il Sindacato ritenne opportuno aderire alla Fe.S.A.P.I. (Federazione dei Sindacati Nazionali) e partecipare con propri delegati al Congresso Nazionale convocato a Sorrento nel settembre del 1983 in cui fu eletto consigliere nazionale l’avv. Gabriele Terzi.

Il Sindacato Provinciale Forense ritenne altresì necessario aderire alla neo-costituita Federazione dei sindacati lombardi, denominata Federavvocati Lombardia, di cui fu presidente per un mandato l’avv. Carlo Dolci. Il Sindacato Provinciale Forense a livello locale svolse attività di aggiornamento professionale con realizzazione di convegni sulle più recenti riforme legislative e sui problemi della professione; instaurò rapporti con il Consiglio dell’Ordine e con la Magistratura per il miglioramento del servizio giustizia; partecipò con proprie liste, ottenendo anche risultati di rilievo, alle elezioni del Consiglio dell’Ordine; diede il proprio contributo di servizio agli iscritti e ai colleghi mediante la realizzazione di un servizio fotocopie che venne svolto in via esclusiva quando il Sindacato ebbe una sua sede nella nuova Pretura, diventata in seguito il nuovo Tribunale, e con il distacco di un proprio dipendente all’Ufficio Notifiche per aiutare gli Ufficiali Giudiziari alla ricezione degli atti.

Nel 1988 si tenne a Bologna l’VII Congresso della Fe.S.A.P.I. che si concluse con la scissione della federazioni in due associazioni: una, denominata sinteticamente Federavvocati, cui aderirono la maggior parte delle sedi locali; l’altra denominata Assoavvocati cui aderirono alcune sedi importanti tra cui Roma, Milano e Bergamo. La causa della scissione fu determinata diversità di orientamento politico-sindacale in quanto secondo alcuni il Sindacato avrebbe dovuto avere soprattutto caratteristiche di iniziativa e di proposta politico-sindacale, mentre altri (tra cui Bergamo) propendevano per lo svolgimento di un’attività di servizio e di “sportello”, ma ci furono, anche, rivalità e contrasti personali. Il Sindacato Provinciale Forense di Bergamo soprattutto dopo lo svolgimento dei Congressi Giuridico Forense di Roma del 1993 e quello straordinario di Venezia nel 1994 e quello di Maratea del 1995, in cui si diede vita all’O.U.A. (Organismo Unitario dell’Avvocatura), si pose l’obiettivo di contribuire alla realizzazione della riunificazione sindacale.

Fu così che da parte del nostro sindacato furono invitati i Presidenti delle due associazioni sindacali (Federavvocati e Assoavvocati) a mettere all’o.d.g. la questione dell’unità sindacale. Si pervenne quindi nel giugno 1997 al Congresso di Chianciano in cui, dopo lo scioglimento delle due preesistenti associazioni sindacali, si dette vita all’Associazione Nazionale Forense (A.N.F.) che quest’anno celebra, perciò, il suo ventennale. Anche a seguito di tale costituzione si ritenne opportuno che il Sindacato Provinciale di Bergamo modificasse la propria denominazione in quella di Associazione Provinciale Forense.

Il Sindacato prima e l’Associazione Provinciale Forense poi hanno continuato a svolgere la loro attività non solo a livello locale ma anche a livello nazionale partecipando attivamente con propri esponenti al Consiglio dell’Ordine locale (citiamo i Presidenti Alessandro Baldassarre ed Ermanno Baldassarre) nonché all’A.N.F. del cui Consiglio Nazionale hanno fatto parte numerosi colleghi Bergamaschi di cui alcuni hanno avuto incarichi rilevanti: tre volte la presidenza del Consiglio Nazionale (due con Pier Enzo Baruffi ed una con Antonio Maria Galli), la permanente partecipazione al Direttivo Nazionale (con Ennio Bucci, Antonio Maria Galli, Pier Enzo Baruffi e Giovanni Bertino), il Tesoriere (da tre mandati Ernesto Tucci) e nel collegio dei probiviri (di cui sono stati Presidenti Mario Giannetta e Alessandro Baldassarre).

Infine Carlo Dolci è stato per due mandati delegato alla Cassa Forense e anche membro del CdA. Ma sono numerosi i colleghi che hanno partecipato nel corso degli anni alla vita di APF, la cui attività trova una sua traccia nel sito e sulle pagine di Diritto e Rovescio, rivista ufficiale dell’Associazione reperibile sul sito. Oggi APF è la prima associazione per numero di iscritti a livello provinciale ma anche a livello nazionale tra le ATA di ANF ed è motivo di orgoglio e di soddisfazione per tutti coloro che si sono prodigati per il suo sviluppo ed il suo radicamento nel territorio nell’interesse degli iscritti e dei colleghi.

Pier Enzo Baruffi